Rinomata stazione balneare, era meta di villeggiatura per famiglie benestanti che qui fecero realizzare la cosiddetta “seconda casa”, affidandosi spesso a noti architetti con esperienze metropolitane che trasportarono sul litorale caratteri e influenze proprie dell’Art Nouveau, sebbene in ritardo rispetto ai grandi centri di diffusione di questo stile.
Il liberty a Grottammare si caratterizza soprattutto per le forme espressive semplici ma particolarmente significative e per alcuni motivi tipici e ricorrenti, quali, ad esempio, le altane, la tipologia derivata dalle architetture montane (chalet alpino con forti spioventi), gli affreschi e le maioliche con decorazioni floreali.
Il nucleo più consistente di questi villini si trova in Viale Colombo, l’ex Viale Marino, realizzato nel 1890. Recentemente ristrutturato e risistemato, il viale presenta una pavimentazione in porfido e marmo bianco di Carrara, movimentata ed arricchita con disegni recuperati dalla tradizione decorativa degli anni ’20 e si immette nella nuova Piazza Kursaal, cuore ideale della Marina, lastricata in travertino e adornata da una fontana a raso, da una pineta e palme che si affacciano direttamente sulla spiaggia. Il lungomare è punteggiato in tutta la sua lunghezza dalle esuberanti palme Phoenix canariensis, il cui impianto risale ai primi decenni del ’900.
Oltre che sul litorale, validi esempi di architettura e decorazione Liberty sono situati anche all’interno del paese. L’esempio più pregevole di architettura Liberty a Grottammare è il Villino Matricardi-Cola, progettato nel 1913 dall’architetto Cesare Bazzani.