Chiamato Secondo per distinguerlo dal fratello dallo stesso nome morto in tenera età, Sforza nacque a Grottammare nel 1435, molto probabilmente nel locale Castello. Figlio naturale di Francesco I Sforza duca di Milano e della gentildonna napoletana Giovanna d’Acquapendente, fu comandante militare e primo conte di Borgonovo (Piacenza).
La sua nascita marchigiana si spiega con la signoria stabilita sulla Marca da Francesco Sforza, il quale, tra vessazioni e ribellioni continue, la resse dal 1433 al 1447, stabilendo la propria residenza ufficiale nel palazzo del Girfalco a Fermo. È qui che Sforza Secondo trascorse prevalentemente gli anni dell’infanzia, prima con la madre Giovanna detta la Colombina (legata more uxorio al padre per 17 anni) e poi, dal 1441, con Bianca Maria Visconti, che sposando Francesco ne prese sotto tutela i figli naturali. Condottiero implacabile e politico accorto, citato da Machiavelli come caso esemplare di individuo “privato” riuscito a farsi principe grazie alla propria “virtù”, Francesco I Sforza fu il tipico uomo d’armi del Rinascimento, coinvolto senza sosta in conflitti e macchinazioni di ogni genere per assicurarsi fama, ricchezza e potere.
Non diverso il caso di Sforza Secondo, anche se questi fu spesso in lotta con il padre e decisamente meno importante nel quadro politico del suo tempo. Dalle frammentarie notizie a disposizione sappiamo che ebbe come precettore l’umanista Mattia Triviano e che nel 1442 venne promesso a Maria d’Aragona, primogenita del Re di Napoli, ma tale promessa di matrimonio non ebbe seguito. Legittimato nel 1448 da papa Niccolò V insieme agli altri figli naturali del duca, Sforza Secondo sposò nel 1451 Antonia dal Verme, figlia del conte Luigi di Bobbio, uno dei capitani più celebrati dell’epoca. Suo padre creò per lui una contea nel piacentino, quella di Borgonovo, esistita fino al 1679. Alterne le sue fortune militari, tra sconfitte brucianti (come a Genova nel 1478) e diversi successi ottenuti ricoprendo incarichi prestigiosi (comandante della flotta ducale, capitano generale a Parma). Trasferitosi a Napoli, vi morì nel 1491 (o forse nei primi anni del secolo successivo).
A lui presumibilmente si riferiscono due immagini dipinte da due dei più grandi pittori del Quattrocento: l’uomo ritratto da Hans Memling intorno al 1480 in un quadro che si conserva alla Kunsthaus di Zurigo e, con minore probabilità, una figura sulla parete nord della “Camera degli sposi” affrescata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474 a Mantova, che potrebbe essere quella di Sforza Secondo collocato accanto al fratello maggiore Tristano (1424-1477).